LE NECROPOLI

Le principali necropoli italiane risultano costituite da centinaia di sepolture dispo- ste su file parallele. Generalmente sono ubicate in pianura, separate dall’abitato, in corrispondenza di strade o di antichi insediamenti romani.
In collina e nelle aree prealpine i cimiteri sono formati da piccoli nuclei di poche sepolture, mentre all’interno dei centri urbani tombe isolate sono presenti nei pressi delle abitazioni.
Con la progressiva adesione al cristianesimo si diffonde l’uso di seppellire all’interno o in prossimità di chiese, spesso fondate dagli stessi Longobardi come cappelle funerarie.
Le tipologie tombali risultano estremamente varie: tombe in fossa con o senza bara di legno, in cassa rettangolare di lastre lapidee o in muratura di pietre, ciottoli e mattoni e “alla cappuccina”.
Come in Pannonia, anche in Italia è diffuso l’uso di una pertica (bastone) sormontata da una colomba, posta per ricordare chi era morto lontano dalla patria; tale usanza è confermata da diversi toponimi quali Santo Stefano in pertica a Cividale del Friuli o Santa Maria alle pertiche a Pavia.
Sono inoltre documentate le sepolture con “casa mortuaria” fissata su quattro pali di legno piantati in terra, e quelle con i cavalli, deposti a fianco del cavaliere, spesso in associazione a ricchi corredi, espressione dell’appartenenza del defunto all’alta aristocrazia.
Gli influssi della cultura bizantina e romana si accentuano con lo stanziamento in Italia, dando vita a produzioni caratteristiche della cultura italo-longobarda; ne sono un esempio le famose crocette auree, ricche di significati simbolici, deposte nelle sepolture fin dalle prime generazioni.

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