IL MONASTERO DI TORBA

Il castrum, edificato nella tarda età romana, è utilizzato nei secoli successivi anche dai Goti, dai Bizantini e dai Longobardi. È proprio durante il lungo periodo della pax longobarda che il complesso di Torba, perdendo il suo scopo militare, acquisisce una funzione religiosa grazie all’insediamento, nell’VIII secolo, di un piccolo gruppo di monache benedettine che fanno costruire il monastero e successivamente, nell’XI secolo, la chiesa. Torba perse definitivamente lo status di monastero in epoca napoleonica, nel 1799, con le soppressioni degli ordini religiosi.
Il complesso monumentale è composto da quattro edifici principali, ciascuno una propria storia.
La torre, una delle poche testimonianze rimaste nel nord Italia di architettura romana difensiva del V-VI secolo, è caratterizzata da una struttura possente, ma al contempo slanciata. Gli interni rivelano in modo più evidente la complessa storia dell’edificio: al primo piano, infatti, notiamo la presenza di finestre a feritoia ancora riconducibili al periodo militare, cui è stata aggiunta nel XV secolo una finestra ogivale. I lacerti di affresco conservati sulle pareti e gli incavi ricavati nella muratura testimoniano come in epoca longobarda questa stanza fosse destinata a sepolcreto dalla comunità monastica. Il secondo piano viene adibito a oratorio dalle monache tra l’VIII e l’XI secolo, come testimonia la presenza dell’altare e delle raffigurazioni a carattere religioso delle pareti (purtroppo in alcuni punti lacunose). Si noti sulla parete est una rara testimonianza di velario al di sopra del quale campeggia la figura di Cristo accanto a cui, in
origine, dovevano essere raffigurati anche la Vergine e gli Apostoli, mentre sulla parete ovest vi è una teoria di Santi/Martiri e di Sante, al di sotto della quale sono raffigurate otto monache in processione.
È assegnabile alla metà dell’XI secolo la costruzione della Chiesa di Santa Maria, che fronteggia il Monastero dalla parte della collina. Il restauro del FAI ha riportato alla luce la cripta dell’VIII secolo, mentre risale al XIII secolo l’abside attuale, che ha sostituito quella originaria. L’interno è pressoché spoglio, ma i frammenti di affresco superstiti testimoniano come in origine anche la chiesa fosse interamente dipinta. Gli edifici denominati Cascina e Fienile sono invece testimonianza dell’ultima fase della vita del Monastero, la cosiddetta fase “contadina”.
Gli interventi di riqualificazione in esterno hanno riguardato il recupero di parte del sentiero di collegamento con l’area archeologica di Castelseprio e il restauro delle mura adiacenti e la riqualificazione del viale di accesso al Monastero, con la piantumazione di querce e la ridefinizione del sentiero in ghiaietto. Nella primavera-estate 2013 è stata inoltre condotta una campagna di scavo archeologico che ha riguardato l’area a nord e ad ovest della Chiesa e l’area a nord del tratto di cinta muraria emerso durante la campagna di scavo del 1977.

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