IL MONASTERO LONGOBARDO DI SANTA GIULIA A BRESCIA

A sud della chiesa di San Salvatore, a Brescia, nella fase desideriana erano presenti edifici disposti intorno a tre spazi aperti, utilizzati come luogo di sepoltura per le monache e il personale di servizio del cenobio. In quello occidentale si è conservata la facciata di un edificio in cui si aprono al piano terra cinque archi. La muratura è in laterizio, come quella della chiesa, a documentare l’alto grado della committenza, che si avvaleva di maestranze di tradizione romana.
Dopo la caduta di Desiderio ad opera di Carlo Magno (774 d.C.), il monastero mantenne un ruolo di primo piano. Nuovi importanti interventi architettonici ampliarono il complesso sino ad arrivare alla struttura attuale.
In età romanica fu costruito l’Oratorio di Santa Maria in Solario, edificio a base quadrata sormontato da un tiburio ottagonale, con numerosi elementi architettonici di età romana e longobarda reimpiegati, nel cui ambiente inferiore venivano probabilmente custoditi gli oggetti più preziosi del tesoro del monastero.
Il piano superiore era invece costituito da un’unica aula a pianta quadrata con tre piccole absidi, sormontata da una cupola emisferica, riservato alle funzioni liturgiche delle monache.

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